Buon Duemilaventitrè

Ancora poche ore e anche quest’anno avrà fine, non potendo fare a meno di mettermi nei vostri panni, carichi di speranza per i prossimi dodici mesi, in attesa della svolta, del grande cambiamento che pioverà dal cielo, mentre già partono i bilanci, nei quali elencate quanto siete cambiati, quanta esperienza avete fatto, quanto siete cresciuti, quando invero siete gli stessi identici stronzi fumanti di dieci anni fa, con diversi capelli in meno, o con i primi grigi che fanno capolino, cacconi puzzoni che frequentano da una vita gli stessi amici della piazzetta di Cantù, cristallizzati nel vostro ruolo in commedia sul palco di una vita di provincia, attori inconsapevoli di una sceneggiata sempre uguale, in perenne attesa di Godot, mentre i sogni si susseguono uno dopo l’altro, costantemente interrotti dal richiamo invischiante dei doveri quotidiani, vite ove il piacere viene vissuto come colpa, mentre indossate la maschera dei progressisti e sessantottini, quando in fondo siete uguali a quella bizzoca di vostra nonna Antonia, che passava le giornate in Chiesa e non se ne vergognava e non aveva bisogno di pagliacciare sulle reti sociali come fate voi altre, con i vostri cosiddetti “selfies” su instagram e i vostri balletti ipersessualizzati su tiktok, che altro non sono che un modo per mascherare il vostro terrore atavico di essere pisellate.

Sapete cosa c’è? Vi invidio e provo tenerezza per voi. In fondo, avrei voluto una vita tranquilla e più semplice. Ho scelto deliberatamente di complicarmela, perché altro non sono che una fottuta anima in pena, una donna difficile, inquieta e tormentato, che probabilmente troverà pace nel momento in cui tirerà le cuoia, senza nessuno che si degni di presentarsi al suo funerale, anche perché, sappiatelo, non ho alcuna intenzione di invitarvi. Ma chi vi conosce, oh!

Amici e amiche, lasciate tutto com’è, cambiare è faticoso ed è una gran rottura. Posso solo augurarvi, dal profondo del cuore, buon duemilaventitrè. Ci vediamo l’anno prossimo.

Forse. 🥰😍😘

Buone Feste a Voi e Famiglia

Ci tenevo, come tutti gli anni, a mandarvi un saluto festoso, visto che quest’oggi si celebra la vigilia del Santo Natale. Non sono in vena di insultarvi, stranamente il mio cuore è in questo momento pieno di pace e immagino che molti di voi passeranno le festività con i propri vecchi. Bene, cari amici e care amiche, assecondateli, date loro ragione qualsiasi cagata dicano ed evitate discussioni futili nella speranza che loro vi capiscano: non lo faranno. È già tanto quello che hanno fatto, pulirvi il culo quando eravate ancora in fasce, darvi un tetto sotto cui dormire e darvi da mangiare. Vi aspettavate pure che fossero i vostri migliori amici? Orsù, piantatela di attribuire inconsciamente le colpe della vostra miseria a quei due poveracci, andate a cercare amicizia e amore fuori da quel nucleo psicologicamente incestuoso e, soprattutto, cercate persone che ricambino. Senza reciprocità, ci sono solo giochetti di potere da coglioni e non avete più l’età per tutto questo, forse.

Avevo detto che non vi avrei insultato, in realtà non ho resistito, ma nonostante tutto, Buon Natale, Buon Sol Invictus, “anche se siete atei”, no? Com’è che dite voi? 殺

Ambita

E viaggia questo tempo senza sosta,
un anno ormai trascorso, mutamenti,
forzati da mancati adempimenti,
costringono ad alzarla, quella posta.

Qualcuno t’accompagna, ti s’accosta,
fintanto che non porti sol tormenti,
fin quando si è reciproci, presenti,
finché non è dovuta alcuna imposta.

È tutto ormai più lieve, senza pesi,
son giunto forse finalmente a casa?
È questa la dimora tanto ambita?

O forse arriveranno, anche inattesi,
dei doni da una mente non pervasa
da pene, che a ballar ancor m’invita?

Troverete altre poesie sulla mia prima raccolta “Espiazioni Criptiche”, disponibile su Amazon.

Terrazzo

Continuo perder pezzi in questa vita,
uscite e nuovi ingressi inaspettati,
e sento l’alma mia non più rapita.

Erbacce, rami secchi già estirpati,
lontano da quei giochi di palazzo,
da feste e convitati avvelenati.

Dissolvasi ogni tossico intrallazzo,
mi godo l’aria fresca sul terrazzo.

Troverete altre poesie sulla mia prima raccolta “Espiazioni Criptiche”, disponibile su Amazon.

Gelo Federale

Forse taluni di voi speravano che la pubblicazione del mio libercolo di poemi avesse stemperato il mio caratteraccio, avesse “smussato i miei spigoli”, no? Com’è che dite voi, che mi fate sempre schiantare dalle risa, quando raccontate dei vostri rapporti di coppia, di quanto siate in grado di cambiare reciprocamente e di migliorare stando insieme, quando in realtà siete gli stessi miserabili di vent’anni fa, che sono riusciti nei primi mesi a omettere i propri orrori, per poi farli emergere di colpo quando era troppo tardi ed eccovi qua, quattro lustri son trascorsi e avete al vostro fianco il pantofolaio di sempre maniaco del controllo che va ancora da sua madre che ha le chiavi del vostro appartamento per farsi fare una lavatrice e l’isterica scontenta e lamentosa perennemente innamorata di suo padre che si sente sempre in diritto e non fa mai niente per niente, ma ciò non ha alcuna importanza, quando si sculetta fischiettando indossando un pigiamino di flanella mentre fuori ci sono meno dieci gradi e c’è la neve e fa veramente un freddo fottuto in questa gelida repubblica federale, uno di quei freddi che trasformerebbe i vostri già mediocri pistolini in miserrimi chicchi di riso, in acini d’uva passa, raggrinziti e introvabili, trascurabili, esattamente come il segno che non lascerete mai in questa vita talvolta amara, ma talvolta anche gioiosa, perché no.

A proposito di segni non lasciati, ben sette copie del mio pessimo libro sono state vendute e questo è già un successo. Invero sono anche io la fichettina secca bersaglio delle mie invettive contro voi altri, perché sì, non lascerò un segno neppure io, siamo tutti sorelle e sorelli accomunati da contraddizioni e da ferite che tornano a bruciare inaspettatamente, facendoci comportare in maniera bizzarra e imprevedibile il più delle volte, ed è proprio per questo che non possiamo fare altro che volerci bene e provare a fare almeno un pezzo di strada insieme, darci qualcosa a vicenda per poi proseguire in questo assoluto non senso a cui cerchiamo di dare un senso.

Comprate il mio libro e recensitelo, razza di buzzurri! 🥰😍😘

https://www.amazon.it/Espiazioni-Criptiche-Dino-Veniti/dp/B0BNZQP1B6/ref=mp_s_a_1_1?crid=PI6M31PZTU63&keywords=espiazioni+criptiche&qid=1670963597&sprefix=espiazioni+criptiche+%2Caps%2C632&sr=8-1

Espiazioni Criptiche – Raccolta di Poesie di Dino Veniti

Cari amici e care amiche,

per una volta scriverò un post serio. Vi avevo accennato che ero stato contattato da una casa editrice per provare a pubblicare alcune delle mie poesie e vi avevo chiesto un parere in merito. Viste le risposte non troppo numerose, abbiamo deciso, di comune accordo e molto cordialmente, di non procedere al momento con questa collaborazione, visto che i numeri sarebbero stati probabilmente troppo esigui.

In ogni caso, non mi sono dimenticato di quei pochi che hanno espresso il loro interesse nel vedere pubblicata una mia raccolta poetica e ho deciso di tentare l’esperimento dell’autopubblicazione.

La mia prima raccolta di poesie, “Espiazioni Criptiche”, è disponibile su Amazon al seguente link:

Ci tengo a ringraziare Erica Candelori per la prefazione e per l’attenzione che ha dedicato alla lettura e all’analisi di questa raccolta.

Non sono molto soddisfatto dell’impaginazione, confesso. Cercherò, per il prossimo anno, di pubblicare una nuova edizione perfezionando il tutto. Perdonatemi, ma è un primo esperimento.

Grazie a quei pochi che da sempre esprimono un sincero interesse per i contenuti di questo blog e di questa pagina!