Ti lascio entrar, ché la porta ora è aperta,
se anche tu le armi ora riesca a deporre,
ché si ama solamente quando scorre
la vita, se diviene cosa incerta.
Travolgimi, si viaggia alla scoperta
di abissi e lungo i bordi ormai si corre,
che mi trascinan giù dalla mia torre
e non mi fanno stare sempre all’erta.
Non voglio più saper da dove arrivi,
neppur tu dica il nome del mandante,
mio caro ambasciator che porti pena;
sopprimi i desideri più lascivi
e mi distrai dalla folla adorante,
violento fiume di merda ormai in piena!