Ambita

E viaggia questo tempo senza sosta,
un anno ormai trascorso, mutamenti,
forzati da mancati adempimenti,
costringono ad alzarla, quella posta.

Qualcuno t’accompagna, ti s’accosta,
fintanto che non porti sol tormenti,
fin quando si è reciproci, presenti,
finché non è dovuta alcuna imposta.

È tutto ormai più lieve, senza pesi,
son giunto forse finalmente a casa?
È questa la dimora tanto ambita?

O forse arriveranno, anche inattesi,
dei doni da una mente non pervasa
da pene, che a ballar ancor m’invita?

Troverete altre poesie sulla mia prima raccolta “Espiazioni Criptiche”, disponibile su Amazon.

Terrazzo

Continuo perder pezzi in questa vita,
uscite e nuovi ingressi inaspettati,
e sento l’alma mia non più rapita.

Erbacce, rami secchi già estirpati,
lontano da quei giochi di palazzo,
da feste e convitati avvelenati.

Dissolvasi ogni tossico intrallazzo,
mi godo l’aria fresca sul terrazzo.

Troverete altre poesie sulla mia prima raccolta “Espiazioni Criptiche”, disponibile su Amazon.

Gelo Federale

Forse taluni di voi speravano che la pubblicazione del mio libercolo di poemi avesse stemperato il mio caratteraccio, avesse “smussato i miei spigoli”, no? Com’è che dite voi, che mi fate sempre schiantare dalle risa, quando raccontate dei vostri rapporti di coppia, di quanto siate in grado di cambiare reciprocamente e di migliorare stando insieme, quando in realtà siete gli stessi miserabili di vent’anni fa, che sono riusciti nei primi mesi a omettere i propri orrori, per poi farli emergere di colpo quando era troppo tardi ed eccovi qua, quattro lustri son trascorsi e avete al vostro fianco il pantofolaio di sempre maniaco del controllo che va ancora da sua madre che ha le chiavi del vostro appartamento per farsi fare una lavatrice e l’isterica scontenta e lamentosa perennemente innamorata di suo padre che si sente sempre in diritto e non fa mai niente per niente, ma ciò non ha alcuna importanza, quando si sculetta fischiettando indossando un pigiamino di flanella mentre fuori ci sono meno dieci gradi e c’è la neve e fa veramente un freddo fottuto in questa gelida repubblica federale, uno di quei freddi che trasformerebbe i vostri già mediocri pistolini in miserrimi chicchi di riso, in acini d’uva passa, raggrinziti e introvabili, trascurabili, esattamente come il segno che non lascerete mai in questa vita talvolta amara, ma talvolta anche gioiosa, perché no.

A proposito di segni non lasciati, ben sette copie del mio pessimo libro sono state vendute e questo è già un successo. Invero sono anche io la fichettina secca bersaglio delle mie invettive contro voi altri, perché sì, non lascerò un segno neppure io, siamo tutti sorelle e sorelli accomunati da contraddizioni e da ferite che tornano a bruciare inaspettatamente, facendoci comportare in maniera bizzarra e imprevedibile il più delle volte, ed è proprio per questo che non possiamo fare altro che volerci bene e provare a fare almeno un pezzo di strada insieme, darci qualcosa a vicenda per poi proseguire in questo assoluto non senso a cui cerchiamo di dare un senso.

Comprate il mio libro e recensitelo, razza di buzzurri! 🥰😍😘

https://www.amazon.it/Espiazioni-Criptiche-Dino-Veniti/dp/B0BNZQP1B6/ref=mp_s_a_1_1?crid=PI6M31PZTU63&keywords=espiazioni+criptiche&qid=1670963597&sprefix=espiazioni+criptiche+%2Caps%2C632&sr=8-1

Espiazioni Criptiche – Raccolta di Poesie di Dino Veniti

Cari amici e care amiche,

per una volta scriverò un post serio. Vi avevo accennato che ero stato contattato da una casa editrice per provare a pubblicare alcune delle mie poesie e vi avevo chiesto un parere in merito. Viste le risposte non troppo numerose, abbiamo deciso, di comune accordo e molto cordialmente, di non procedere al momento con questa collaborazione, visto che i numeri sarebbero stati probabilmente troppo esigui.

In ogni caso, non mi sono dimenticato di quei pochi che hanno espresso il loro interesse nel vedere pubblicata una mia raccolta poetica e ho deciso di tentare l’esperimento dell’autopubblicazione.

La mia prima raccolta di poesie, “Espiazioni Criptiche”, è disponibile su Amazon al seguente link:

Ci tengo a ringraziare Erica Candelori per la prefazione e per l’attenzione che ha dedicato alla lettura e all’analisi di questa raccolta.

Non sono molto soddisfatto dell’impaginazione, confesso. Cercherò, per il prossimo anno, di pubblicare una nuova edizione perfezionando il tutto. Perdonatemi, ma è un primo esperimento.

Grazie a quei pochi che da sempre esprimono un sincero interesse per i contenuti di questo blog e di questa pagina!

Poesie

Cari utenti e care utentesse,

Sono stata contattata da una casa editrice nazionale che ha trovato molto interessanti alcune delle mie poesie che a suo tempo avevo anche pubblicato in questa sede.

A quanto pare, il libro potrà andare in preordine, ma occorrerà acquistare settanta copie in un mese e mezzo, affinché possa essere pubblicato ufficialmente.

Che ne dite? Sareste disposti a darmi una mano per raggiungere questo obiettivo? 🥰😍😘

Piena

Abbiam davvero paura d’amare,
forte è il timor di deporre le armi,
dalle armature riuscirci a spogliare;

ce ne stiam vigili come gendarmi,
ché quel poter non si riesce a disfare
ché siamo fragili, altro che marmi!

Eppur rischiamo, ne vale la pena
seguir richiamo di vita più piena.



Terra

Violati i taciti patti non scritti,
parole ch’hanno il peso delle pietre,
votati ad esistenze alquanto tetre
di regni ormai indifesi, non più ritti.

E crollano, sugli animi già afflitti,
castelli, cui gli arcieri con faretre,
difendon, mentre suonano le cetre
ai vecchi vincitori e ai danni inflitti.

È l’ora di fermar la frenesia,
di porre fine a tutte le battaglie
per ciò che dà parvenza d’eresia:

perduta fu pertanto questa guerra,
non scorra sangue per delle anticaglie,
a lungo abbiam volato, adesso a terra!

Luce

Nel buio giunge il caos caliginoso,
che mesce ancor le carte e già travolge
e fuia punge l’alma, ense ferroso;

s’attendon già quei raggi di tepore,
un fascio al cor che parte e si rivolge
e splendon come a maggio rose in fiore.

Fu Luce, ormai caligin si dirada,
conduci e Vita origini, ch’instrada.

Nucleo

S’invero l’ami tanto, lascia andare

Son rimembranze edulcorate e piene
di certi abbracci, d’un amor possente
al tempo amante d’un poter ch’ottiene
la riverenza cieca a un dio, servente,
ad una dea maligna ch’è un serpente;
pavor ed ira, riprendi a volare.