
Complice un abbondante bicchiere di “Dolcetto d’Alba” gentilmente donatomi da un mio caro amico del club dei gentiluomini, questa domenica mi sento vagamento brillo e dunque sfrutterò il momento per dare sfogo alla mia creatività con una delle mie missive al vetriolo e senza peli sulla lingua. A quanto pare la storia si ripete: siamo di nuovo a caccia del “paziente zero”, questo ragazzaccio un po’ malandrino che è andato in giro tra Caserta, Roma e Milano e avrà sicuramente contaminato taluni dei nostri beneamati concittadini, rendendo vano lo sforzo della scienza nel produrre vaccini che sconfiggano per sempre questo virus malandrino e subdolo, “il nemico invisibile”, no? Com’è che dicevate voi lo scorso anno, mentre cantavate l’inno di Mameli sui balconi delle vostre orribili case, menestrelli improvvisati nella speranza di trovare un senso di comunità nei vostri vicini di casa, esperimento durato tre giorni e terminato inesorabilmente nel momento in cui avete realizzato che la signora Liliana, la consigliera, ha magnificato esponenzialmente la sua tendenza a farsi i cazzi vostri, chiedendovi quotidianamente se la vostra caldaia a condensazione ha dei problemi con i polifosfati e se può entrare in casa vostra a darvi qualche consiglio non richiesto, magari anche sull’arredamento e, a quel punto, la sbatterete fuori di casa a calci nel culo e sognerete una casa su un atollo in mezzo all’oceano, pur di non avere a che fare con assemblee, spese straordinarie e altre perdite di tempo che vi toccheranno qualora decideste di vivere in queste “comunità” di vecchi rottinculo, impiccioni e fancazzisti.
Ma non divaghiamo, sarò breve quest’oggi, cari utenti e care utentesse, forse è bene che qualcuno ve lo dica: non andrà tutto bene, siamo fottuti, questo è il mondo in cui dovremo vivere da qui in avanti. Un mondo fatto di arresti domiciliari periodici e di terrorismo mediatico costante, dato che la sovrappopolazione mondiale sta diventando la vera emergenza, le risorse sono limitate, i cambiamenti climatici sono in agguato e dunque dobbiamo star distanti, dato che il piano ormai è chiaro come il sole: vogliono impedirci di scopare e di accoppiarci, di mettere al mondo altri mocciosi untori che andranno a ridurre ulteriormente la quantità di risorse disponibili su questo pianeta anomalo chiamato “Terra”.
Ecco perché occorre fare un appello alle utentesse, affinché lascino perdere le inconcludenti velleità femministe tanto di moda negli ultimi tempi, che hanno l’unico scopo di darvi l’illusione di avere potere e rendervi schiave del senso del dovere in modo che possiate dire a mamma e papà di avercela fatta. Fidatevi: l’unico atto davvero rivoluzionario è quello di andare a caccia seriamente di uccelloni turgidi e neri, di capocchione violacee e pulsanti e di dare il via a una scopata di livello mondiale, la vera espressione di un’orgasmica globalizzazione, in cui non vi saranno più differenze di razza, orientamento sessuale, religione, fichette strette penetrate da cazzoni duroni, in un impavido e coraggioso valzer di scroti e perinei ritmicamente schioppettanti, “allegro ma non troppo”, che cancellerà completamente ogni tipo di timore di contagio e ridarà finalmente speranza a questa umanità costantemente condizionata dalla cultura imposta dal potere del momento.
Iniziate da adesso, care utentesse, uscite di casa, magari il salsiccione marrone che tanto bramate è lì che vi aspetta.
E vi ha appena sorriso.