
Vittoria di misura degli Azzurri sui Draghi Rossi. Un risultato che fa onore alla nostra nazionale, che ha giocato la partita risparmiando un po’ di energie per le fasi finale del campionato europeo e che consente un agevole accesso agli ottavi di finale. Faccio fatica a definire il gol di Pessina come un tocco di classe o una gran botta di culo, infilando la palla nell’angolo destro della porta gallese lì dove Ward non ci sarebbe mai arrivato.
In ogni caso, a prescindere dalla bella prestazione e dalla gioia nel vedere una nazionale italiana finalmente promettente, dopo la lunga traversata nel deserto della mancata qualificazione ai mondiali del 2018, purtroppo emergono dei profondi aspetti negativi di carattere chiaramente politico. Difatti, mi preme ricordare che, prima dell’inizio della partita, solo sei giocatori italiani su undici si sono inginocchiati per Black Lives Matter e chiaramente non possiamo fare altro che condannare questo gesto altezzoso che tradisce il pensiero politico di taluni calciatori. Come si permettono questi ragazzacci di non aderire a un’iniziativa che ha probabilmente contribuito a ridurre il razzismo del 37.4%, non so rispetto a cosa, ma comunque lo ha ridotto? Oltre a questo, emerge un ulteriore aspetto inquietante, che forse è sfuggito ai più: con questa vittoria, gli azzurri hanno raggiunto un numero di risultati utili consecutivi pari a trenta, eguagliando il record di Vittorio Pozzo, il commissario tecnico della nazionale campione del mondo nel 1934 e nel 1938, gli anni in cui il regime fascista raggiunse l’apice del suo potere.
Da questi due aspetti sopra menzionati, risulta evidente che questa nazionale ha chiaramente delle simpatie fasciste, lo stesso concetto di amore per la patria è un concetto fascista. Il rifiuto di alcuni giocatori nel sostenere Black Lives Matter ne costituisce degno certificato di garanzia.
Hanno ragione Tosa, Delprete, Tommasi, Michela Murgia, sta tornando il fascismo, ma stiano in guardia, questi cosiddetti fascisti: noi, sostenitori del Black Lives Matter e del ddl Zan, non lo permetteremo mai. Terremo alta la guardia e concentreremo le nostre energie unicamente nella nostra battaglia antifascista, fregandocene financo delle aziende che chiudono, delle casse integrazioni e dello stato della nostra economia, affinché questo cosiddetto “Roberto Mancini” la smetta di scimmiottare un commissario tecnico vissuto in una delle epoche più buie della storia d’Italia.
Concludo dando un suggerimento alla FIGC: è bene che il prossimo commissario tecnico sia una donna di colore, in modo che tutto questo non accada più.
io cmq vorrei sottolineare la ferocia maschilista di questo teatrino oppressivo simil sportivo, ovvero il calciare la sfera che è un richiamo all’ovaia femminile. è un messaggio indiretto che incita alla violenza sulle femmine, un’operazione sistematica, tanto che come a scuola, vi è una classe che impara: il pubblico. pubblico che si mostra patriarcale poi, visto che incita questa violenza e applica la stessa violenza (vogliamo ricordare i fatti delle bombe negli stadi in francia di qualche anno fa?)
bisogna quindi intervenire, la situazione è drammatica e non è possibile nel 2021 permettere un’ennesima violenza simile.
e poi, come mai non ci sono squadre africane? l’accoglienza schiacciata da questi fascismi si denota anche in questi casi di supremazia del maschio bianco CIS.
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