I muri crollano e s’apre il confine,
perché la vita è fuori dai castelli,
teatro già di lotte clandestine.
È tempo di guardar oltre gli orpelli,
di quelle rose rosse restan spine,
lasciamo che comàndin gli zimbelli.
E l’aria che respiri è già più fresca,
di mandorle e lavanda vien l’odore,
adesso placa pure il tuo furore,
per quando via sarai da quella tresca.