
Sono davvero eccitata come una fichetta, a breve sarò vaccinata anch’io, ma la cosa che più di tutte mi manda in sollucchero è la possibilità di ricevere il famigerato “Covid Pass”. Sono felice ed emozionata all’idea che finalmente anche noi, a guisa di prodotti di consumo, avremo una data di scadenza, saremo carne di buona qualità per circa un annetto e poi, come veicoli un po’ vestuti e ammaccati, saremo sottoposti a tagliando e revisione ministeriali, onde recuperare un minimo di valore e anticipare l’inesorabile decadimento con conseguente rottamazione.
D’altro canto, è così che percepisco l’umanità intera, oggetti di consumo, individui al servizio della mia imprevedibilità, vanagloria e dabbenaggine, della quale amo percepire i dettagli e magnificarli alla ricerca di diaboliche verità, per strappare un sorriso a me stessa e a voialtri, per rendermi conto che i vostri difetti appartengono solo a me e per realizzare con sempre maggiore convinzione quanto io sia fondamentalmente una passerina isterica e paranoica, che assume un contegno di facciata e dissimula indifferenza, ma silentemente e discretamente vi osserva guardinga, metabolizzando informazioni utili alla presa del potere, che avverrà, secondo i miei calcoli, nel giro di circa cinque anni.
Tutto questo per augurarvi buon appetito e buona digestione.