
Leggo quest’oggi, con la solita punta di masochismo che talvolta mi contraddistingue, l’irritante “Caffè” di Maximum Gramellina, il lanuginoso editorialista clitorideo dal cuore di panna del Corriere, mentre si scaglia con il suo velato e prudente umorismo da quattro soldi contro il solito bersaglio tutto sommato debole, con lo scopo di campare sereno e di non avere fastidi. In questo caso, l’oggetto della sua “satira” è il senatore Vitali, reo, dal punto di vista di Gramellina, di aver sostenuto in un primo momento l’appoggio a un eventuale governo Conte ter, per poi ritirarlo a seguito di un colloquio telefonico con Salvini e Berlusconi, che in qualche modo lo hanno riportato a più miti consigli, facendo leva forse anche su un legame affettivo che il Vitali nutre per il partito presso cui ha sempre militato. Ci può stare, è umano, accade nel mondo del lavoro, accade anche nel mondo della politica, sovente dipinto come una sorta d’inferno i cui rappresentanti sono il più delle volte etichettati alla stregua di demoni subdoli e privi di scrupoli.
Purtroppo, è un refrain alquanto noto quello di scagliarsi contro i cambi di casacca, contro i cosiddetti “voltagabbana”, ma in linea di massima mi sento di ricordare ai giornalisti bacchettoni e noleggiatori di opinioni, per dirla con Kierkegaard, sempre pronti a contare il pelo nel culo dei politici e a frugare nelle loro mutande, non facendo il minimo caso alla trave nel loro oculo, che tutto questo è consentito dall’articolo 67 della Costituzione Italiana, che non prevede alcun vincolo di mandato per i parlamentari. Si chiama democrazia ed è quello che avevano in mente i nostri padri costituenti quando hanno redatto la nostra carta, uomini senza meno con più midollo, con più spina dorsale e con più uccello di Gramellina. Un deputato e un senatore, in base alla nostra legge fondamentale, può fare il cazzo che vuole, con buona pace di Massimino, ma volendo anche di Travaglio e di Scanzi.
Ecco perché vorrei che questo blog si tramutasse in una sorta di lido, un’isola che accolga a braccia aperte tutti gli uomini e le donne libere che, negli anni, sono stati infangati dalle penne affilate e rancorose di certo giornalismo. Oserei proferire che, al contrario di quanto affermato dai media mainstream, i veri statisti e attuatori della nostra Costituzione sono i vari Mastella e consorte, De Gregorio, Scillipoti, Razzi, lo stesso Vitali, veri uomini di Stato che hanno agito sempre con responsabilità e senso delle istituzioni, coerenti con i loro valori e perseguendo la rettitudine morale e la virtù che si confaceva a De Gasperi, De Nicola, Pertini, Saragat.
Non abbiate paura, amici voltagabbana, ci sono qui io a difendervi. Lotterò sempre al vostro fianco. Cambiare casacca non fa di voi dei traditori, altresì degli uomini liberi, dei raffinati negoziatori, un esempio per noi cittadini e un simbolo di democrazia.