Novello ardore, ch’infiammi, divampo,
ai polsi le caten di cortigiani,
dettami che al parer non danno scampo;
espelle odori d’infami sfuggenti,
accolsi le promesse alquanto immani,
reclamo dell’orror di certe genti.
Le nebbie si diradino, è ormai ora
di rifuggir chi vita mi divora!