Di te il ricordo ancor suscita pianto,
dell’amor tuo paziente, mai invasivo,
quel dar del qual giammai facesti vanto.
Quel fare allegro tuo, così incisivo,
che scosse l’acque mie, ch’allor stagnanti,
repente il lor fluir tornò massivo.
Ripenso ancor a pochi intensi istanti,
e senza men lo so: mai più rimpianti.