Lampi di luce nell’oscuro cielo,
s’abbatton dalle nubi verso il suolo,
rabattasi, assai cupo, quello stuolo,
per scempio truce d’un impur veleno
emesso dall’inteso non appieno
editto che, d’un triumvirato solo,
riflette ben il grande urlato dolo
omesso e sottinteso, ad esso alieno.
Di nuovo, la mia scelta, o umanità,
ennesima elezione, ormai consueta:
tepenti mur, benché san di viltà
cadenti pur, ridan sicurità
millesima; o l’azione, non desueta,
che covo, ormai divelta, Libertà.