Strade silenti, un bel tempo ruggenti,
taccion solenni all’occaso che giunge,
cielo che ostenta i suoi astri splendenti,
e una clausura che l’alma mia punge.
Spirito domo, disteso ormai equo,
priva questioni su postere ore,
supra timor dell’orrore del vacuo,
inspice e cura un auspicio d’amore.
Carità data invitata non muta,
scambio parziale di verbi e d’effigi,
nostalgia antica, la mano tua avuta,
sui velli del volto mio vaghi grigi.
Strade ruggenti, ora mute e silenti,
gridavan fiere alla luce maestosa,
aere che offrivi i tuoi grigi violenti,
libra lo iato a quest’alma bramosa.