Sono qui che ti osservo, Fica Totale.
Sei buia, enorme, minacciosa, invischiante, dentata, invitante.
I tuoi umori sono fetidi e velenosi, emetti miasmi, demoniache zaffate di zolfo, odore di uova marce.
Sei un buco nero, la tua gravità risucchia tutto e non lascia scampo, spaghettifica falli, cervelli, cuori, anime.
Ti guardo Giocasta, con rabbia stavolta, mentre sei legata nuda mani e piedi a quel tavolo di legno, mentre afferro una motosega, te la infilo tra le gambe e spingo. Inizio proprio da lì, da quella cazzo di Fica Totale dentata, fino a farteli saltare, quei denti gialli e cariati, fino ad aprirti il ventre, il petto, la gola, a tagliarti quella faccia da politicastra da quattro soldi, fino a dividerti in due parti uguali, mentre il sangue schizza dappertutto, sul mio volto, sui miei abiti, e la mia rabbia esplode in un urlo liberatorio, mentre guardo i tuoi resti con i miei occhi spiritati e iniettati di odio, sentendomi ebbro ed euforico, mentre mi godo il sapore metallico sulla lingua e sulle labbra.
Falsa e ipocrita puttana, merdosa burattinaia, crepa per adesso.
E adesso mi libero dai fili che mi tengono legato a te e corro a tuffarmi nel fiume, a ripulirmi del tuo sangue e a nuotare nudo, seguendo la corrente, verso la vita vera.
Ogni tanto farai ritorno, lo so, dovrò farmi trovare vigile.
Fica Totale, Puttana Globale, Madre Mortale.