Una cioccolata calda in compagnia.
Seduto a quel tavolo, con Ale, sua moglie e suo figlio tra le mie braccia. Questo bambino dolcissimo mi fa sorridere e mi riempie il cuore di gioia, ma mi sbatte in faccia con crudezza che di tempo ne è passato davvero tanto. Mi si stringe il cuore in gola, oltre al fatto che è domenica sera e il buon Giacomo lo diceva che tristezza e noia, che al travaglio usato Ciascuno in suo pensier farà ritorno.
Perché siamo adulti ed è una diaspora, un paio sono spariti e neppure mi mancano. E Andrea a Febbraio parte per la Spagna per una nuova vita.
Non ho molto da dire, se non che mi si stringe il cuore in petto, perché mi mancate da morire ragazzi. Mi mancano quegli anni e quelle certezze, magari non sapere dove andare, ma sapere con chi andare.
Adesso mi trovo in pieno viaggio, in alto mare. Non vedo ancora nessuna casa, una nuova casa, una destinazione. Dove sto andando?
Questo viaggio mi dà gioia e dolore, mi fortifica e mi abbatte. Ma l’unica mappa a cui posso affidarmi sono i segni del Divino, che solo chi ha buon fiuto può seguire.
Dove sei, Terra Promessa? Qual è la direzione da seguire?
Dammi un segno Papà. E guida i miei amici verso la loro, di Terra Promessa. E fa’ che non ci dimenticheremo l’uno dell’altro e che resteremo fratelli fino alla fine.
E abbracciami e fammi piangere un po’ ora, perché non sempre ce la faccio.
Amen